#lettidavoi: Libri che mi hanno rovinato la vita

Questo viaggio-libro, come la stessa Bignardi lo definisce, “oltre al viaggio spericolato sullo Stige dei miei anni struggenti” – sempre per citare la stessa autrice – rappresenta una ricerca di Luce da contrapporre al Buio degli anni dell’adolescenza e post adolescenza.
Il viaggio si snoda fra il cono di luce prodotto dai libri della prima infanzia, dove la soluzione arrivava alla fine dolce e succosa come una fragola matura, e il cono d’ombra prodotto dai libri Maledetti dell’adolescenza, quelli pervasi di nichilismo, disfattismo e autolesionismo.
Dalla luce al buio, quindi, per poi agognare nuova Luce in una ricerca spasmodica di verità, di risposte al dolore, di autenticità e crescita personale, prima ancora che intellettuale. Il bisogno di luce dell’età adulta. L’ode al minimalismo di Carver e al bisogno di dare un senso positivo alla nostra vita, in contrasto con l’assenza di alternative offerte dagli autori nichilisti.
Si può parlare di dolore, tristezza, emarginazione, solitudine e disperazione, spegnendo l’enfasi e la ridondanza del più aspro, malinconico e autolesionistico nichilismo, senza crogiolarvisi.
Il percorso del lettore seriale è assimilato a un percorso di crescita, nel quale ogni libro letto costituisce una tessera di un puzzle che contribuisce a completare un quadro, rappresenta l’ennesima ape che dopo tanto attendere in osservazione ci indica finalmente l’albero che nasconde il miele che stavamo cercando, il più delle volte senza neppure essere coscienti di averlo cercato. Ogni libro è una piccola ape che ci offre il suo miele. È insomma un’ode alla lettura questo libretto di 150 pagine, lettura intesa come percorso di crescita e come terapia contro l’inconsapevolezza di sé.

Nella vita tutto serve! In particolare le rinunce, la sofferenza, le persone poco adatte a noi. Il destino fa il resto. Come scrivere un buon libro, da leggere tutto d’un fiato.